Con Rachel Moran a Bologna, 19.11
Quando si lotta contro la violenza sulle donne, le giuste politiche di riduzione del danno non esimono dalla riflessione sulle cause della prostituzione e dall’azione di contrasto all’idea che il sesso sia una merce.Rachel Moran, sopravvissuta alla prostituzione, sostiene il modello abolizionista (nordico) che penalizza il cliente e non le persone prostituite, a cui invece fornisce strategie di uscita volontaria, come i sussidi per l’alloggio, l’assistenza all’infanzia, i servizi contro le dipendenze, la consulenza e le terapie olistiche, l’istruzione e formazione. L’incontro del 19 novembre sara’ la presentazione del suo libro, commentato da persone che lo hanno apprezzato e seguito dal dibattito libero.Togliere il logo gia’ assegnato del Comune a questa proposta sarebbe un segnale molto negativo, in un contesto di rischi quotidiani gravissimi corsi da donne e da ragazze che, pur non essendo vittime di tratta, finiscono nelle mani di aguzzini. Ci auguriamo quindi che il Sindaco voglia rivedere la sua intenzione.
per la Segreteria Nazionale di Arcilesbica
E’ un gesto grave quello del Comune di Bologna che ha scelto di ritirare il logo alla presentazione del libro di Rachel Moran “Stupro a pagamento”.
E’ anche attraverso queste prese di posizione istituzionali che si conferma il diritto di accesso sessuale da parte degli uomini ai corpi delle donne e che si perpetua la discriminazione nei nostri confronti.
Il fatto che siano degli uomini gay – apparentemente disinteressati all’accesso sessuale ai corpi femminili – ad avversare questo convegno non li rende più credibili quando si ergono a pseudo difensori della autodeterminazione femminile. Tutt’altro.
Quei gay dimostrano di ignorare una volta in più la differenza sessuale
L’aggressività a cui abbiamo assistito è pari all’interesse – tutto maschile – a mantenere le donne in una condizione di piena accessibilità (accesso sessuale, riproduttivo) e di subordinazione nei vari campi in cui detengono il loro privilegio.
Descrivere la prostituzione eufemisticamente come sex work serve a coprire la realtà di molte situazioni.
Questi uomini che scendono in piazza per protestare contro il decreto Pillon non vedono come il loro comportamento nei confronti delle donne sia pienamente in linea con esso.
Stupisce il carattere sprezzante della dichiarazione dell’ass. Zaccaria, che dice di non aver alcuna intenzione di andare a sentire il convegno dove si parlerà di cose che conosce già. La città saprà comprendere e cogliere ciò che il Comune non è stato in grado di fare.
Giovanna Camertoni per la segreteria nazionale di AL.