Morte di un camaleonte femminista
Rosemarie Tong
THE OVERDUE DEATH OF A FEMINIST CHAMELEON- TAKING A STAND ON SURROGACY ARRANGEMENTS
Journal of Social Philosophy Volume 21 issue 2-3 1990 [doi 10.1111%2Fj.1467-9833.1990.tb00275.x]
tradotto da Cinzia Bucchioni (grazie!):
Finalmente morto un camaleonte femminista! Presa di posizione sugli accordi di maternità surrogata
Rosemarie Tong, filosofa femminista, professora emerita di Etica delle cure sanitarie all’università della Carolina del Nord, autrice di Ethics in Policy Analysis (1986), Women, Sex, and the Law (1989), Feminine and Feminist Ethics (1993), Feminist Approaches To Bioethics: Theoretical Reflections And Practical Applications (1996), Feminist Thought: A More Comprehensive Introduction (1998), New Perspectives in Healthcare Ethics: An Interdisciplinary and Crosscultural Approach (2006). Questo suo articolo del 1990 – e si noterà che ciò che cambia oggi è solo il contesto, più favorevole alla surrogazione, mentre le argomentazioni rimangono le stesse – trae le conclusioni dal caso Baby M e da casi successivi.
Tong risolve molti dilemmi che tutte le femministe, lei compresa, hanno avuto a proposito di surrogazione di maternità, con un linguaggio e un ragionamento rigorosi nel soppesare dal punto di vista femminista tutte le possibilità logiche della considerazione sociale e legislativa del fenomeno. La sua conclusione, di cui però dichiara diversi motivi di insoddisfazione, è che la surrogazione di maternità sia paragonabile all’adozione “aperta”, da gestire con le stesse regole. Solo pochi stati al mondo però, come la Grecia e appunto gli Stati Uniti, prevedono questa forma di adozione, proprio in quanto si presta alla creazione del mercato di neonati che Tong avversa, anche se le regole non lo consentirebbero. L’insoddisfazione di Tong è anche per il “divieto” di surrogazione di maternità, ma in realtà la situazione è rovesciata, perché il diritto deve attivamente costruirla, come scrivo nei miei lavori, prima ancora di vietarla.