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Sui minori “trans”

In risposta alle assurde risposte all’articolo di Panorama: https://www.autricidicivilta.com/daniela-danna/la-medicalizzazione-della-devianza-sulla-polemica-a-partire-dallarticolo-sui-bambini-trans-di-panorama/ Courtesy Prof. Peggy Cohen-Kettenis

SI inverte la rotta sui “bambini trans”?

All’inizio di aprile il Times ha pubblicato diversi articoli allarmati sulle transizioni di minorenni effettuate dalla Tavistock Clinic – qui i links agli articoli: Calls to end ‘transgender experiment on children’ It feels like conversion therapy for gay children, say clinicians (il più sconvolgente) Families ‘exploited […]

Femminismo per il 99%. Un manifesto

Su Autrici di civiltà la mia recensione al “volume”:

https://www.autricidicivilta.com/invito-alla-lettura/femminismo/

 

Per Vincenzina Ingrassia, 8 marzo 2019

Questo brano musicale è la storia di Vincenzina Ingrassia, che a Biancavilla nell’agosto 2015 ha ucciso il marito che la maltrattava da 40 anni, così come riportata dai giornali. (es. http://catania.gds.it/2015/08/28/omicidio-a-biancavilla-la-moglie-confessa-lho-ucciso-io-perche-era-violento_401469/) Sapevo che era ai domiciliari, non c’è ancora la sentenza. Ha usato un rimedio […]

Libri: Ultime uscite

Daniela Danna, Silvia Niccolai, Luciana Tavernini, Grazia Villa Né sesso né lavoro Politiche della prostituzione Proprio in questo ultimi mesi di febbraio/marzo 2019 si sta giocando la costituzionalità della legge abolizionista, messa in discussione. In Francia il primo febbraio il Consiglio Costituzionale si è pronunciato […]

Il FQ per la compravendita di bambini?

Questa è la lettera che ho inviato il 5.2.19 al Fatto Quotidiano, che ha pubblicato una pagina intera pro GPA a firma della solita Chiara Lalli:

 

Questa è davvero una notizia: il quotidiano impegnato contro i mercati illegali ospita un’articolessa a favore del commercio di bambini. Certo, scrive la bioeticista Lalli (meno male che ha a cuore l’etica), il problema vero è la sua illegalità, per il resto non si può fare nessun appunto: nella maternità surrogata le donne diventano operaie della gravidanza, i bambini prodotti, ma cosa c’è di male? È il capitalismo, bellezza, ha bisogno di sempre più ambiti in cui i legami umani vanno trasformati in denaro. Il voto? Le leggi? La sanità? Le pensioni? Le armi ai paesi in guerra? Gli organi umani? Il posto per battere sul marciapiede? Tutti mercati potenziali – stupisce solo che il FQ, che non li vuole considerare tali, accetti invece di difendere la commerciabilità degli esseri umani, dei figli in particolare.

Certo, dispiacerà ai genitori che li hanno acquistati all’estero il fatto che il certificato di origine del loro import non venga accettato. Lalli si preoccupa delle ripercussioni che questa incomprensibile inadeguatezza alla modernità avrà sulla povera progenie. Io – fossi nei genitori intenzionali-potenziali-surrogati – mi preoccuperei piuttosto delle ripercussioni che il loro atto di separare neonati dalle madri avrà in famiglia, non appena la prole sarà in grado di comprenderlo. (Vedi anche http://donoroffspring.eu/)

Qui si fermava la lettera per ragioni di spazio. ma voglio aggiungere qualche altra parola. Non mi piace entrare nelle famiglie degli altri, non l’ho mai fatto nelle mie argomentazioni contro la surrogazione di maternità. Tuttavia la pervicacia con cui questi personaggi, vicini a Famiglie Arcobaleno, inondano l’opinione pubblica con le loro falsità, la loro ideologia neoliberale, il loro pietismo per il “danno ai bambini” (che è inesistente) per il “mancato riconoscimento” dei loro certificati di nascita – cosa apparentemente innocua ma che in realtà implicherebbe lo stravolgimento del principio mater semper certa del nostro ordinamento giuridico – mi nausea e mi spinge all’affondo sulla realtà di queste famiglie costituitesi grazie al denaro, con cui dovremmo simpatizzare solo perché ci sono dei bambini piccoli. Ma che gli adulti che hanno fatto queste scelte si assumano le proprie responsabilità fino in fondo e guardino la proverbiale trave nei propri occhi, invece delle pagliuzze dei certificati da dichiarare – se ancora esiste uno stato di diritto – FALSI!

E comunque l’ammonimento vale soprattutto per chi sta pensando di diventare “genitore” separando un neonato da sua madre. Gli altri dovrebbero avere il buon gusto di non farne una rivendicazione politica, dato che hanno già ottenuto quello che volevano, e cosa fatta capo ha. Ma l’Italia non va trasformata in un luogo dove le immigrate fanno figli da vendere ai ricchi italiani – come accade in Grecia.

 

L’ONU contro la surrogazione di maternità

articolo mio pubblicato su Autrici di civiltà: https://www.autricidicivilta.it anche qui: L’ONU contro la surrogazione di maternità: parole forti e chiare

L’Infernale Tragedia: lettura scenica

Dana Ghetilieri: autrice dei pamphlet “Contro l’amore” e “Contro la procreazione”, autoprodotti e venduti porta a porta. Sta preparando la “Vita nuova”, raccolta di sonetti e delle altre forme poetiche arcaizzanti che si è divertita a scrivere nel corso della sua ormai lunga vita, proprio […]

Mater Iuris: un resoconto

ecco il mio resoconto sul blog Autrici di civiltà

Articolo su Prideonline

https://www.prideonline.it/2019/01/14/si-puo-nascere-da-due-padri/

Presentazione a Milano in Scighera 16.12

https://www.youtube.com/watch?v=3ozao4UD9gE&t=2601s Lo spunto dell’ultimo libro di Daniela Danna, sociologa, proviene dall’aumento negli ultimissimi anni, da parte di adolescenti e famiglie, di richieste di accesso ai percorsi di transizione e autodeterminazione, che permettono di smettere di vivere il ruolo di genere relativo al sesso biologico di […]

Intervista con Livio Partiti

Trasmissione “Il posto delle parole” del 3.12.18, a proposito di Dalla parte della Natura

https://ilpostodelleparole.it/daniela-danna/daniela-danna-dalla-parte-della-natura/?fbclid=IwAR2fHTL7Y_LYN3yyCJ8ITpAK0TzZ-NubP5kTNHtF0WYU04rnkcX0N0awpTk

Oggi a Bergamo

presentazione de La Piccola Principe I compagni del centro documentazione La Piralide hanno scritto questo magnifico pezzo per presentare l’evento: https://lapiralide.noblogs.org/post/2018/11/28/la-fobia-della-critica/ “…Non è certo lo scardinamento delle basi biologiche dell’esistenza che può trasformare le sedimentazioni e costruzioni sociali e che può cancellare le discriminazioni, sarebbe […]

Convegno a Milano: Mater Iuris, 29.11

Il diritto della madre: uscire dalla simmetria giuridica dei sessi nella procreazione Convegno presso l’Università degli Studi di Milano, Facoltà di Scienze politiche, economiche e sociali, via Conservatorio 7, 29 novembre 2018, Sala Lauree. Comitato scientifico: Valentina Calderai (Diritto privato, Università di Pisa), Daniela Danna […]

Morte di un camaleonte femminista

Rosemarie Tong

THE OVERDUE DEATH OF A FEMINIST CHAMELEON- TAKING A STAND ON SURROGACY ARRANGEMENTS

Journal of Social Philosophy Volume 21 issue 2-3 1990 [doi 10.1111%2Fj.1467-9833.1990.tb00275.x]

tradotto da Cinzia Bucchioni (grazie!):

Finalmente morto un camaleonte femminista! Presa di posizione sugli accordi di maternità surrogata

Rosemarie Tong, filosofa femminista, professora emerita di Etica delle cure sanitarie all’università della Carolina del Nord, autrice di Ethics in Policy Analysis (1986), Women, Sex, and the Law (1989), Feminine and Feminist Ethics (1993), Feminist Approaches To Bioethics: Theoretical Reflections And Practical Applications (1996), Feminist Thought: A More Comprehensive Introduction (1998), New Perspectives in Healthcare Ethics: An Interdisciplinary and Crosscultural Approach (2006). Questo suo articolo del 1990 – e si noterà che ciò che cambia oggi è solo il contesto, più favorevole alla surrogazione, mentre le argomentazioni rimangono le stesse – trae le conclusioni dal caso Baby M e da casi successivi.

Tong risolve molti dilemmi che tutte le femministe, lei compresa, hanno avuto a proposito di surrogazione di maternità, con un linguaggio e un ragionamento rigorosi nel soppesare dal punto di vista femminista tutte le possibilità logiche della considerazione sociale e legislativa del fenomeno. La sua conclusione, di cui però dichiara diversi motivi di insoddisfazione, è che la surrogazione di maternità sia paragonabile all’adozione “aperta”, da gestire con le stesse regole. Solo pochi stati al mondo però, come la Grecia e appunto gli Stati Uniti, prevedono questa forma di adozione, proprio in quanto si presta alla creazione del mercato di neonati che Tong avversa, anche se le regole non lo consentirebbero. L’insoddisfazione di Tong è anche per il “divieto” di surrogazione di maternità, ma in realtà la situazione è rovesciata, perché il diritto deve attivamente costruirla, come scrivo nei miei lavori, prima ancora di vietarla.

Con Rachel Moran a Bologna, 19.11

qui l’intera iniziativa: https://www.youtube.com/watch?v=kgbC-VxN89o&feature=share Rachel Moran, sopravvissuta alla prostituzione e attivista per la riduzione della “domanda” di corpi da sfruttare sessualmente da parte degli uomini prostitutori, presenta a Bologna il suo libro Stupro a pagamento, imprescindibile lettura per chiunque voglia occuparsi del tema prostituzione, da […]

Seminario sul pensiero di Samir Amin

Milano – sabato 10 novembre 2018 ore 11 Libreria Les Mots Via Carmagnola (angolo Via Guglielmo Pepe ) (MM2 – Garibaldi e MM5 Garibaldi) La storia globale, lo sviluppo ineguale, il capitalismo realmente esistente. Le sfide della globalizzazione-mondializzazione. Quale marxismo e quale alternativa socialista L’attività […]

Ancora le donne-contenitore

“Non mi è piaciuto per niente papa Francesco” sento dire da cattolici evidentemente non troppo obbediente al dogma dell’infallibilità papale. Denominare “sicari” i medici che assecondano la volontà di una donna incinta di non portare a termine quella gravidanza è troppo anche per – evidentemente una parte – degli stessi cattolici, per lo meno le donne che sanno cosa significa fare figli e di conseguenza sanno cosa significa dover abortire. “Nessuna lo fa con leggerezza, già poi deve fare i conti con i sensi di colpa. Se una donna non vuole avere un bambino avrà le sue ragioni”, alle quali purtroppo il Vaticano non si piega.
Di tutte le prescrizioni bibliche da mettere in soffitta questa del “Crescete e moltiplicatevi” è la più urgente, eppure il papa “ecologista” dimostra nuovamente di non sentirci da questo orecchio. La politica italiana, istigata (anche) dai demografi cattolici e non, si mobilita sulla stessa linea e reagisce all’“allarme denatalità” con la tutela della vita nascente, come nella proposta di legge Romeo (S547) con altri 50 firmatari della Lega e ahimé anche Bagnai (fino ad ora) stimato economista keynesiano. Nel disegno di legge “Disposizioni per la tutela della famiglia e della vita nascente e delega al Governo per la disciplina del quoziente familiare” sono previste pressioni psicologiche nei consultori per convincere le donne a non abortire, e risolvere così l’immaginario problema del “declino delle nascite”.
Ben venga invece la diminuzione del numero di figli per donna, è anche questa una parte necessaria della decrescita, benché chiaramente non sufficiente, dal momento che il problema del rapporto società-natura non è dato dal numero di umani, ma dal sistema capitalistico che pretende la crescita delle attività umane scambiate con denaro, a detrimento del mondo naturale e delle condizioni in cui la classe lavoratrice presta la sua opera.
La contraccezione, e l’aborto come rimedio ai suoi fallimenti (o agli azzardi spesso risultanti da un’asimmetria di potere nella coppia per cui l’uomo non vuole usare contraccezione e la donna ne paga le conseguenze), sono parte necessaria del principio della procreazione responsabile, cioè del mettere al mondo figli che siano voluti ed amati. Non sono invece bersagli da eliminare per ottenere un’artificiosa crescita della popolazione vista come rimedio alle crisi del sistema economico capitalista, o per ottenere la restaurazione della considerazione delle donne come esseri di servizio, dotate di una “funzione riproduttiva” (per esempio Livi Bacci e altri demografi: La popolazione italiana dal Medioevo a oggi, p. 106) da utilizzare a prescindere dalla loro volontà.

Chi detta l’agenda LGBT?

Un comunicato dell’Ufficio nuovi diritti della Cgil nazionale (Pride e documenti politici – Una riflessione) rimprovera i redattori dei documenti politici dei Pride per non aver messo la Gpa tra i diritti da rivendicare. La chiama “una tecnica”, da inserire nella nuova versione della legge […]

Analisi del dibattito sulle unioni civili

The Italian Debate on Civil Unions and Same-Sex Parenthood: The Disappearance of Lesbians, Lesbian Mothers, and Mothers appena uscito su http://www.italiansociologicalreview.com