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Dio lo vuole!

Alcune considerazioni sulla serata di conoscenza delle portatrici (come vengono chiamate) organizzata da Famiglie Arcobaleno a Milano   Palco interamente femminile. Donne che in California hanno intrapreso una gravidanza per poi consegnare i neonati ai committenti lavorando per la stessa agenzia raccontano perché l’hanno fatto. […]

Su Paginauno: critica a un punto dei programmi dei Pride

Terzo articolo su Paginauno: http://www.rivistapaginauno.it/ (gli altri nei numeri 56 e 57): “I trans-umanisti e i mercanti di ormoni”, pp. 18-25.

Milano: 26 giugno

26-giugno

Neviana Calzolari – Transizioni di sesso e transizioni di genere: qualche riflessione su corpi, sessi, asterischi, autodefinizioni e real life test dei consultori ONIG

Giovanni Dall’Orto – Un queer è un maschio eterosessuale con il rossetto e i tacchi a spillo

Daniela Danna – Il corpo delle donne e le scelte lesbiche nel mainstream lgbt

Massimo d’Aquino – L’esperienza della transizione ed i cambiamenti degli ultimi 20 anni. Con uno sguardo perplesso verso domani

Pride nazionale – Milano 30 giugno 2018Al Pride di Milano non parteciperemo solo come AL Zami ma anche come associazione nazionale.
Saranno presenti i circoli di Bergamo, Firenze, Bologna, Modena, Trento ed altri.
Ci troviamo alle ore 15.30 in  via Mauro Macchi 44, davanti al bar Carpe Diem (5 minuti a piedi da Centrale)

I convegni sulla surrogazione di maternità

Società italiane di varie figure professionali (e non) femminili, centri universitari sul gender, o altri centri studi promuovono da un paio d’anni a questa parte numerose iniziative sulla surrogazione di maternità, chiamata in vari modi e sempre legittimata da fior di femministe. Si sono tutte […]

Vigevano: 24 maggio

Scuola di cultura e politica Rosa Luxemburg”

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giovedì 24 maggio 2018 – ore 21
Il sessantotto delle donne. Percorsi di liberazione e di riscatto sociale e culturale in Italia dagli anni sessanta a oggi

relatrici
Lidia Menapace (già partigiana e senatrice della Repubblica)
Daniela Danna (docente Università degli Studi di Milano)

A cura del Collettivo Culturale “Rosa Luxemburg” – Vigevano

Biblioteca Civica “Lucio Mastronardi”
Corso Cavour 82

Le madri lesbiche tirano la volata alla Gpa

https://ilmanifesto.it/le-madri-lesbiche-tirano-la-volata-alla-gpa/ pubblicato sul Manifesto del 9 maggio 2018   Le madri lesbiche tiravolata alla Gpa di Daniela Danna.   Un giorno a Torino si registra la figlia di una donna con la sua compagna madre sociale, e il giorno dopo si è travolti da coppie […]

Comunicato stampa di ArciLesbica

Sulle dichiarazioni della Sindaca di Torino Appendino, che ha registrato alla nascita la figlia di una coppia di donne e vorrebbe fare altrettanto con coppie di uomini… da dove hanno preso il neonato?

SI NASCE DA MADRE, NO A FALSE SIMMETRIE
ArciLesbica accoglie con grande soddisfazione la notizia della registrazione all’anagrafe del figlio voluto da una coppia di donne e partorito da una di loro, che ha di fatto conferito la genitorialità alla sua compagna.
Il diritto non può essere neutro nelle questioni legate alla procreazione, dove i corpi e le loro relazioni nella filiazione sono diversi per maschi e femmine: contributo del seme versus relazione fisica, psicologica e sociale della gravidanza, e atto di potenza e coraggio del parto.
Il principio antico della legge romana “il padre è colui che ha sposato la madre” e “la madre è colei che partorisce”, legge su cui si basa il nostro diritto, può essere fatto valere nelle situazioni odierne in cui finalmente è socialmente possibile che una donna condivida la propria esistenza con un’altra donna. La maternità, scelta e voluta all’interno della coppia, anche di diritto dovrebbe conferire un pubblico riconoscimento a chi la madre ha scelto come compagna nel suo percorso di vita.
Sarebbe ovviamente assurdo usare una falsa simmetria (di corpi e relazioni non uguali!) per affermare che un padre biologico, che non ha avuto la primaria relazione con il figlio partorito da un’altra, possa conferire alcunché.
Ribadiamo che non esiste una cosa chiamata “omogenitorialità”, perché le coppie di donne possono avere figli solo con il seme di un terzo, estraneo alla coppia, mentre le coppie di uomini non possono rimanere gravide e poi partorire.
Di fatto e di diritto, il riconoscimento di due uomini soli e del figlio di uno di loro come famiglia all’anagrafe significherebbe incoraggiare i gay facoltosi a utilizzare la strada aperta all’estero del pagamento di una donna perché si separi dalla sua prole, commissionata per l’occasione. Questo va contro il diritto corrente, i diritti umani delle donne, l’autodeterminazione femminile, ridotta ad assenso retribuito per l’abbandono programmato di neonati.

Bergamo, 28 aprile

Alle 19.30 presentazione nell’ambito della  Fiera dei librai allo Spazio incontri  : Daniela Danna / Maternità. Surrogata?/ Asterios 2017 Che cos’è la maternità? Che cosa diventa la maternità quando è “surrogata”? Si tratta di un contratto, della creazione di un mercato per la filiazione (in astratto, in […]

Magenta 17 marzo 2018

“Di cosa parliamo quando parliamo di Maternità Surrogata?”

Registrazione dell’incontro: https://www.dropbox.com/s/s1y49tinkruoqcd/magenta.MP3?dl=0

Sabato 17 marzo 2018 alle ore 16 in Sala Galli entrata dal Comune in Piazza Formenti,3. Conferenza con la presenza autrice del libro : “Fare un figlio per altri è giusto” Falso! Daniela Danna scrittrice Sociologa dell’ Università di Milano. Conferenza organizzata dall’ Associazione Le Rose di Gertrude in collaborazione con l’ Associazione Arcilesbica di Milano Zami. Moderatrice la Professoressa Silvia Minardi, docente e scrittrice. Patrocinata dai Comuni di Corbetta e Inveruno. La cittadinanza è invitata.
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La Santa Alleanza delle donne contenitrici

Pubblicato sulla 27ima ora http://27esimaora.corriere.it/18_febbraio_27/gestazione-altri-dibattiti-santa-alleanza-donne-contenitrici-37f6df58-1bcb-11e8-812e-cc191dd87fa8.shtml

Propaganda all’utero in affitto come aggiornamento professionale?

Il 10 marzo a Roma si terrà un convegno organizzato dal Gruppo Dedalo (Provider di crediti ECM per conto del Ministero dell’Istruzione) intitolato “Gestazione per altre ed altri. Genitorialità tra desideri, diritti e doveri. Aspetti psicologici, giuridici e socio-antropologici” e pubblicizzato da Famiglie Arcobaleno, al […]

Articolo su Paginauno

Il Movimento LGBT e la maternità surrogata: corpi in vendita o resistenza alla mercificazione?

è uscito su Paginauno, si può scaricare il pdf

http://www.rivistapaginauno.it/

Novità editoriale: monografia sulla Gpa

Maternità. Surrogata? Che cos’è la maternità? Che cosa diventa la maternità quando è “surrogata”? Si tratta di un contratto, della creazione di un mercato per la filiazione (in astratto, in concreto di neonati). Il libro ci racconta che cosa ci aspetta se la regolamenteremo, sulla […]

La dichiarazione di guerra del movimento LGBT alle donne

http://www.gay.it/attualita/news/gpa-madre-surrogata-cambia-idea C’è scritto che il bambino nato da una donna non è niente per lei, appartiene ai “padri”. C’è scritto che la Gran Bretagna ha bisogno di regolamenti, come se non li avesse – il problema è che questi regolamenti non strappano subito una neonata […]

La Gpa come il Kirby

di Daniela Danna (uscito sulla 27ima ora)

 

Sabato 7 ottobre ho partecipato a Chakra, una trasmissione a favore della Gpa. Non sapevo di essere l’unica voce contraria perché ad esempio la conduttrice non si era mai espressa del tutto a favore. Non sapevo che sarei stata continuamente interrotta, di persona dalla conduttrice o da filmati a senso unico che mostravano la felicità di una committente (“Li ho partoriti io!” ha affermato senza vergogna) e delle lavoratrici che non si sentono schiave, però operaie della gravidanza lo sono. Non sapevo che Nichi Vendola, con il quale è stato deciso non da me di evitare qualunque contatto, sarebbe rimasto gradito ospite fino alla fine della trasmissione, tra sorrisi compiacenti e abbassamento di qualunque decenza nell’accettare sue peculiari espressioni quali “l’ovulo donato”. Signor Vendola, a quanto ammonta il suo contro-dono in denaro alla “donatrice”? E perché progettare un figlio dall’origine frammentata, pagando poi la madre perché glielo consegni?

Molte amiche mi hanno chiesto come ho fatto a rimanere calma. Il fatto è che Michela Murgia mi è simpatica. Di più, ho stima di Michela Murgia. Ha scritto un libro bellissimo, Il mondo deve sapere, dove la protagonista che lavora alle televendite alle casalinghe del Kirby, macchina infernale aspira soldi prima ancora che aspirapolvere, pensa questo del suo capo: “Sarà difficile accompagnarlo al concetto che ci sono cose che non si fanno per soldi a questo mondo”. E stava parlando della vendita di un elettrodomestico. I capi erano esperti di manipolazione emotiva sui loro sottoposti nonché sulle vittime della televendita. La vendita e l’organizzazione della stessa per un neonato non sono molto diverse. La pressione psicologica sulle fornitrici è addirittura formalizzata nelle sedute con la psicologa cui si devono sottoporre (nei paesi ricchi ovviamente – in quelli poveri sono dei contenitori e basta). La retorica dei fautori dell’introduzione di questo commercio chiamato Gpa vede tutte le donne partecipi come volontarie e felici, ma ci sono tantissimi casi di dispute legali, e sono solo la punta dell’iceberg delle esperienze negative che fanno le donne chiamate, con violenza simbolica, “portatrici”: “Se te ne vai, non è perché ti dissoci e questo mondo ti fa schifo. No, ovviamente è perché non sei all’altezza del ruolo”. La frase è della protagonista de Il mondo deve sapere, ma anche alla portatrice che non ce la fa si dice (e lo scrivono le Famiglie Arcobaleno) che è colpa sua, non doveva firmare il contratto, ormai è troppo tardi: consegna il bambino! “Le scienze umane della psicologia sociale in mano a questa gente sono armi di distruzione di massa”, scrive ancora Murgia a proposito del Kirby, che sempre più assomiglia alla Gpa: “Ci si convince che quello che si sta facendo non è una stronzata poco chiara, ma una cosa degna, che fa di noi delle persone con un ruolo nella società che è quello dei buoni, degli utili, dei positivi”. Ci vuole molta autosuggestionabilità, una dote richiesta ai venditori del Kirby, anche per partorire, dire di non essere madre e consegnare ad altri una neonata. Ma in fondo non fanno che ripetere quello che dicono le leggi dei loro paesi: loro non sono assolutamente le madri dal punto di vista legale.

Il mercato della filiazione ha bisogno di regole per esistere. Una volta introdotta la validità del contratto in cui si compravende in astratto la filiazione (ma in concreto il neonato), le leggi poi non sono così tanto diverse da un paese all’altro come Murgia ritiene. Sapete qual è la differenza tra Gpa “commerciale” e “altruistica”? Quella tra la zuppa e il pan bagnato. Nel primo caso si può pagare qualunque somma alla madre retribuita, nel secondo solo “rimborsi spese”, “mancati guadagni”, risarcimenti per il danno biologico che subisce facendo una gravidanza senza nemmeno poi godere della presenza del bambino. Ci sono donne che ne sono morte, in India e negli Usa, perché di gravidanza e parto si può morire anche se è per altri.

In un altro libro, “L’ho uccisa perché l’amavo” (Falso!) che Murgia ha scritto con Floriana Lipperini, le autrici si interrogano sul significato stravolto che nei femminicidi si vuole dare a parole come amore, passione, violenza. Anche nella Gpa “amore” diventa la separazione tra madre e figlia, e la violenza di strappare i figli alle madri che vogliono recedere dal contratto è cancellata e negata. In Inghilterra i tribunali hanno separato una madre dalla figlia di 15 mesi “promessa ad altri”. I committenti diventano i padroni delle donne, e nessuno di loro pensa davvero che il bambino che attendono abbia invece, almeno prioritariamente, il diritto di proseguire la sua relazione con la madre. La gravidanza termina nella maternità, e la maternità deve essere autodeterminata, non eterodeterminata per denaro. Come è possibile volere mettere al mondo bambini che non sono desiderati dalle loro madri? Madre non è “colei che accetta di esserlo”, come ha scritto Murgia sull’Espresso, ma ogni donna che materialmente ha fatto un bambino. Anche nelle adozioni ci sono madri naturali, senza le quali le madri adottive non potrebbero esistere. Le donne possono benissimo scegliere di non essere madri: basta che non rimangano incinte o non portino a termine una gravidanza non desiderata. Di più nei miei due lavori in libreria: “Fare un figlio per altri è giusto” (Falso!) (Laterza 2017) e Maternità. Surrogata? (Asterios 2017), perché la questione della maternità e di come la viviamo e definiamo merita davvero ulteriori approfondimenti, da dibattere con pacatezza ma anche conoscenza.

Presentazione a Bologna

Qui l’audio della presentazione di Fare un figlio etc, con Nicola Riva

“La gravidanza per altri è un dono” (Falso!)

Qui l’audio dell’incontro di presentazione del mio nuovo libro Fare un figlio per altri è giusto (Falso) alla libreria Tadino di Milano con Eleonora Cirant e Cristina Gramolini Qui il video in 4 parti, pagina di AL Zami https://it-it.facebook.com/596112837124503/videos/1370957539640025/ Arcilesbica Zami Milano Pagina Attiva it-it.facebook.com […]