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Alessandra Daniele sulla maternità surrogata

Riso amaro con questo testo pubblicato su Carmilla e ripreso qui da Sinistra in rete, con un riferimento alla maternità surrogata http://sinistrainrete.info/articoli-brevi/7135-alessandra-daniele-black-is-the-new-orange.html vedi anche questo: La guerra utile

La “proprietà di sé”

Testo del mio intervento a un convegno del 2008

download “La proprietà di sé”

diritti corpo

Milano: Gender is the new Black, Arcilesbica

Relazioni Terragni Virgilio Danna Dibattito Dove va chi se ne va dall’eterosessualità? Una polemica sulla cosiddetta « teoria del gender » divide l’opinione pubblica in Italia e nostro obiettivo è fare luce sul tema, con l’aiuto di chi fa studi di genere e di chi […]

Audio presentazioni Contract Children mp3

Milano, Libreria delle donne, con Luisa Muraro e Marina Terragni Trento, organizzato da Arcilesbica e Women’o’clock, con Giovanna Camertoni Padova, Libreria delle donne, con Franca Bimbi, Franca di Arcilesbica Bologna, Libreria delle donne, con Stefania Doglioli Pisa, Casa delle donne e Arcilesbica Lezione a Milano […]

Papers about and presentations of Contract Children

All files:  https://www.dropbox.com/sh/xj4n34rfb58bp3y/AABufJ0flXvw7gTf0GgqWowna?oref=e&n=61282066

“Equality in reproduction? Surrogacy and its discontents” presented to the conference Social Class in the 21st century. Intersections between class, gender and sexuality revisited, Amsterdam Universiteit, 22-23.10.2016

“What is a family? Sexual and dependency ties in law and utopia” presented to the conference Non-Monogamies and Contemporary Intimacies, LisbonUniversity, 25-27 september 2016.

Presentation and discussion of Contract Children in Skala Eressos at the Women’s festival, september 2016.

 

La maternità per altri

Articolo pubblicato sul sito della Libreria delle donne di Milano http://www.libreriadelledonne.it/lappello-internazionale-contro-la-maternita-surrogata/ Articolo pubblicato sulla rivista del Cassero La Falla La maternità per altri Interviste rilasciate “Diritti umani: La GPA è uno scambio in cui il denaro cambia di tasca e i bambini cambiano di genitore”, […]

Video della presentazione alla Libreria delle donne di Milano

http://www.ustream.tv/recorded/82025808 Grazie davvero a Laura Colombo che lo ha realizzato, e a Marina Terragni e Luisa Muraro per questo invito a parlare e per la loro attenzione al mio lavoro. Com’è esplosa, così di colpo, la discussione pubblica sull’utero in affitto e sulla maternità surrogata? […]

Assise per l’abolizione della maternità surrogata

A Parigi il 2 febbraio ci sarà un’iniziativa femminista internazionale per chiedere agli stati che l’hanno legalizzata (pochi) di abolire la maternità surrogata. Sarò presente, condividendo il fine di fermare il nascente mercato di bambini e la relativa disumanizzazione delle madri ridotte a lavoratrici/fattrici su commissione. Questo non è l’unico modo di essere aiutati nella propria incapacità a procreare, possono anche esserci accordi informali con una donna che si presta a fare un/a figlio/a per altri, accordi gratuiti e volontari che le leggi non possono abolire non dovendoli approvare. In generale trovo anche inopportuno il ricorso alla parola “abolizione”, che evoca battaglie contro la prostituzione che concretamente si traducono in battaglie contro le prostitute, tuttavia – a differenza della prostituzione – la maternità surrogata nella sua forma oppressiva richiede istituti giuridici appositi (come minimo l’approvazione del contratto di compravendita di neonati) e l’invalidazione del principio legale “mater semper certa est” in base al quale la madre è la donna che partorisce (e chi altri potrebbe esserlo alla nascita? le madri sociali vengono dopo). Dunque ha senso parlare di abolizione (o non introduzione) degli istituti giuridici che legalizzano la vnedita di neonati:

http://abolition-gpa.org/

Ho firmato anche l’appello alla Corte europea dei diritti dell’uomo sul caso Paradiso e Campanelli, che hanno infranto le leggi sull’adozione commissionando un bambino in Russia senza avere con esso nessuna parentela genetica. La coppia eterosessuale ha pagato 49.000 euro un’agenzia che ha organizzato la nascita (incluso il costo dei gameti e la paga della madre naturale) portando poi il bambino in Italia con un certificato di nascita che falsamente li indicava come genitori. L’Italia e l’Europa intera rischia di dover accettare queste infrazioni alle leggi sull’adozione, con l’aggravante che il/la bambino/a con cui non si ha una parentela da adottare viene commissionato ad hoc. La Corte europea ha condannato l’Italia per sottrazione di minore, con un primo verdetto favorevole alla coppia, perché si era presa cura del bambino per sei mesi prima che i servizi sociali glielo sottraessero, con successivo cambio di identità. Ma il legame vero che verrebbe validato da una conferma della condanna dell’Italia in appello rimane il suo acquisto in contanti. Qui il testo dell’appello:

http://abolition-gpa.org/2015/12/16/gpa-trafic-denfants-les-etats-attendent-le-soutien-de-la-cedh/#more-104

Presentazioni di Contract Children

26 gennaio alla Libreria delle donne di Milano, con Luisa Muraro e Marina Terragni, ore 18.30, www.libreriadelledonne.it registrazione: http://www.ustream.tv/recorded/82025808 4 febbraio a Trento, organizzata da Arcilesbica, ristorante vegano in centro 5 febbraio alla Libreria delle donne di Padova, con Alisa Del Re e altre, ore […]

io e Famiglie Arcobaleno

Sono stata socia di Famiglie Arcobaleno fin dalla sua origine, invitata da compagne milanesi. Sono stata una delle prime ricercatrici a occuparmi di maternità delle lesbiche: il mio libro “Io ho una bella figlia” è ormai maggiorenne, fu pubblicato 18 anni fa. Ero indignata dal […]

Alcune precisazioni in materia di maternità per altri

La maternità detta surrogata è un oggetto complesso e poco conosciuto. È difficile sintetizzare in un’intervista la posizione di chiunque, perciò vorrei chiarire alcuni punti che si potrebbero prestare ad equivoci. Sono sociologa e mi occupo di questo tema con il taglio delle politiche pubbliche, di cosa fare, come collettività, di questa possibilità. Pertanto nel mio libro Contract Children ne ho considerato tutte le diverse possibilità di realizzazione, che non necessariamente abbisognano di interventi medici. Consiglio anche a chi si sta pronunciando pubblicamente a favore o contro questo o quello, di approfondire prima di che cosa stiamo parlando – a partire da che cos’è la gravidanza e che cosa è la relazione di maternità con un/a futuro/a bambino/a.

Invece di partire da che cosa ritengo che, come collettività, sia opportuno non ammettere (in Italia per alcune sue forme ci sarebbe bisogno dell’introduzione di leggi apposite, che al momento solo Famiglie Arcobaleno richiede), vorrei partire dalle condizioni alle quali mi sembra realizzabile: per pochi e con un atteggiamento di grande umiltà e riconoscenza nei confronti della donna che “porta” la/il bambino/a, ovvero non di una “portatrice” o “surrogato”, ma di sua madre (naturale, di nascita) in virtù della sua relazione con il/la bambina/o in formazione durate la gravidanza fino al parto. Come per l’adozione e anche, a uno stadio precedente, per l’aborto), una donna può decidere di interrompere questa relazione, in questo caso a favore di chi ha un legame di sangue con il/la bambina/o, che deve rispettare la sua decisione e non certo attendere di portarle via un/a figlia/o con il parto come un rapace.

Non mi sento di escludere con una proibizione un accordo privato a favore del futuro padre – e in teoria dovrebbe essere possibile anche a favore di una futura madre ricorrendo alla donazione di ovulo, benché questo introduca delle complicazioni per la pesantezza degli interventi sul corpo delle due donne, su cui lascio aperta la pubblica valutazione dell’opportunità. Le condizioni alle quali ritengo eticamente ammissibile un accordo privato di questo tipo sono la sua assoluta gratuità e la volontarietà – condizioni che nel dibattito attuale sono rappresentate politicamente da Arcilesbica.

Perché queste due condizioni? Perché ogni accordo che a priori preveda il distacco di una madre naturale dal/la sua/o neonato/a a prescindere dalla sua volontà è disumano, e perché lo è altrettanto ogni conferimento di denaro da parte dei genitori “committenti” per ottenere un/a neonata/o attraverso quindi un commercio di bambini. La mia posizione pertanto non è favorevole all’introduzione di leggi particolari che regolino la pratica, né – in un contesto che dovrebbe piuttosto scoraggiare culturalmente la “genitorialità a tutti i costi” – di ammettere contratti che giuridicamente (e psicologicamente) forzino l’interruzione della relazione tra madri e figli.

 

(pubblicato anche su “Senonoraquando-libere”)

Presentazioni di Contract children a Milano

27.11 presso l’Alveare, ingresso sole donne con tessera, h 21, introduce Serena Fuart 11.12 presso Trattoria popolare in via Ambrogio da Figino, ingresso con tessera Arci, h 19

Libri di Eleuthera in PDF

Fuori catalogo, ecco i pdf completi di Donne di mondo e di Ginocidio Donnedimondo Note Bibliografia (anche sul sito di Eleuthera: http://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=176) Ginocidio Bibliografia (anche sul sito: http://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idaut=125&idlib=211)

Maternità per altri (detta “surrogata”)

Comincia ad esserci interesse per il mio lavoro Contract Children. Questioning surrogacy, uscito per Ibidem lo scorso mese, benché in inglese. Ringrazio Simonetta Robiony per il suo, che ha dato luogo alla pubblicazione su Se non ora quando-Libere di un’intervista che ha bizzarramente intitolato “Surrogata? Solo per le donne” (vedi qui), simpaticamente inserendo anche dei miei presunti dubbi su quello che affermo.

Preciso quindi che non ho avuto l’opportunità di rivedere il “virgolettato” (e a maggior ragione anche il titolo è al di fuori del mio controllo), e invito pertanto chi sia interessat* alle mie tesi ed opinioni a contattarmi direttamente presso l’Università di Milano (nonché a leggere il mio ultimo libro).

A questo proposito pubblico di seguito la lettera che ho inviato a L’Internazionale come diritto di replica rispetto appunto alla citazione di seconda mano fatta da Chiara Lalli. Il mio interesse e la mia riflessione sulla maternità per altri sono ormai quasi decennali e non è difficile assicurarsi in prima persona di quello che penso e che scrivo, nonostante la censura prima di Famiglie Arcobaleno (di cui facevo parte) quando il direttivo rifiutò di discutere il punto relativo nella Carta Etica del 2007 e poi dai Quaderni Viola (vedi qui).

“Il 4 novembre Chiara Lalli ha citato una giornalista che mi ha intervistata a proposito del mio libro appena pubblicato: Contract Children, Questioning surrogacy (Ibidem, Stoccarda). Vorrei chiarire la mia posizione sulla questione che io chiamo maternità per altri (la donna “portatrice” non è un surrogato, è proprio la madre). Di questa “attività” Lalli afferma che non sarebbe importante la sua gratuità o meno. Ma se non è gratuita diventa la compravendita di un neonato/a. Non si tratta quindi di scegliere per una donna cosa fare del proprio corpo, ma cosa fare di un altro essere umano. Quanto a chi sia la madre, anche se la fecondazione avviene in vitro con l’ovulo di un’altra donna, questo non cambia l’esperienza materna: la gravidanza e il parto. Quello che accade è che anche le donne da cui provengono gli ovuli condividono la posizione paterna: l’attesa dall’esterno di un/a bambino/a con cui si ha un legame genetico, e attraverso la relazione con la madre.”

Daniela Danna – Milano

Parma: Due giorni sulla decrescita 5-6.11

“Rigenerare il futuro. Oltre la crescita oltre il patriarcato. Seminario di studi sui movimenti sociali per la decrescita, l’ecologia, il femminismo. Interverrò sul tema “Decrescita, ecologia e femminismo” Per il programma vedi http://decrescita.it/rigenerareilfuturo/ L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti. Si raccomanda l’iscrizione via mail […]

Dibattito sulla maternità, Rho 10.12

Che cos’è la maternità? Da un figlio per sé a un figlio per altri L’associazione di donne Oltre lo specchio organizza un dibattito con Daniela Danna, in occasione dell’uscita del suo ultimo lavoro Contract children. Questioning surrogacy (Bambini da contratto. Discutere la maternità “surrogata”. o […]

Contract Children. Questioning surrogacy

Il mio ultimo libro, “Contract children. Questioning surrogacy”  (Ibidem, Stoccarda 2015), è disponibile da ottobre nelle librerie che lo ordinano.

La tesi politica del libro – che raccoglie una riflessione sul significato di “famiglia” sotto il patriarcato e oltre, una ricerca sullo statuto giuridico della “surrogazione”, una sintesi di risultati di ricerche etnografiche, e molto altro ancora – si può riassumere in “maternità per altri sì se volontaria e gratuita”.
Sullo stesso argomento su questo sito uno scritto in italiano (La differenza sessuale. Uno scritto a proposito di maternità surrogata) un po’ più antico che argomenta sulla possibilità di contrattualizzare la surrogazione (in molta sintesi anche il testo più recente “La madre dimenticata”), mentre nel libro affronto anche il tema della mercificazione dell’infanzia.
Contract Children
Questioning Surrogacy
Surrogate motherhood is expanding all over the world. Debates
rage over how public policy should consider the signing
away of the parental rights of birth mothers in favor of a
‘commissioning’ couple or an individual.
In this book, Daniela Danna describes the situation in English-speaking
countries and worldwide, from California to Greece,
presenting the legal alternatives regulating (or not) these peculiar
exchanges.
Should surrogacy remain a private agreement? Should it be
treated as an enforceable contract? Are surrogate mothers
workers? What happens inside the countries that have chosen
different ways of handling this new and controversial
matter? And, the most important question of all: How can
we live in this era of new techno-medical possibilities and try
to stay human? Can we resist commodification in the field of
human relations concerning procreation?
Contract Children discusses the different ways available to obtain
a child through surrogate motherhood. It is fundamental
reading for anyone wanting to be involved in the surrogacy
process. It gives prospective surrogate mothers and infertile
couples the background information necessary for their own
informed decision. It is also an essential instrument for policy
makers and activists in the field of women’s rights, social justice,
and children’s rights.
The question of how to publicly deal with surrogate motherhood
touches upon our social vision of motherhood, ultimately
marking the position of women in contemporary society.
ISBN 978-3-8382-0760-5
220 pages, Paperback. € 29,90
Available as Hardcover:
ISBN 978-3-8382-0810-7

Intelligent, compelling and highly readable, Contract Children challenges us to rethink the meanings of motherhood, care and markets before making judgments about the ethics of surrogacy. This is a powerful and original contribution to debates on surrogate motherhood.

Julia O’Connell Davidson, Professor of Sociology, University of Nottingham.

In this book, Daniela Danna proposes thought provocking theses not only on surrogacy, but more generally on gender roles and reproduction in the framework of the contemporary technological and geopolitical lansdscape. Putting an emphaisis on the principal role of birth (surrogate) mothers Danna investigates a number of relevant issues: what is a family in cases of surrogacy? what is the role of fathers – whether they are male or female – what is the best interest of the child?  Is it possible to consider contracts of surrogacy?
Danna pulls the strings of thirty years of reflection on an issue that, from marginal and confined to a few exceptional cases, is spreading across the planet, equally involving its poorest and richest parts. Finally, an intelligent reading on surrogate motherhood, to absorb and utilize in our various fields of action, from the academy in politics, to personal life.

Caterina Botti, docente di Bioetica, Dipartimento di Filosofia Sapienza – Università di Roma

 

Daniela Danna has given us a truly global look at what is called ‘surrogacy,’ and what she more accurately calls ‘contract children.’  She traces the practice of selling ‘gestational services’ or ‘renting wombs’ from its creation in the United States in the 1970’s to its growth as a global industry, showing us the varied legal and social meanings around the world of turning pregnancy into paid labor – and often very poorly paid labor indeed.  What would it mean to value, as she argues we should value, pregnancy and motherhood as the basic social tie, the relationship within which all human life begins?

Barbara Katz Rothman, City University of New York

Leggere questo libro è come salire sul colmo di una montagna e guardare il paesaggio dall’alto. Tutti i particolari che compongono il difficile dibattito sulla maternità surrogata appaiono chiaramente nelle loro interrelazioni. La ricchezza delle fonti e una raffinata sensibilità sociologica accompagnano e supportano la narrazione. Ideale per chi desidera approcciarsi per la prima volta al tema, sarà per i più esperti l’occasione di sperimentare nuovi punti di vista.

La maternità come oggetto di potere, di stigma o di dipendenza, il ruolo riproduttivo della donna durante il suo ciclo di vita e le implicazioni sul lavoro retribuito, il concetto di famiglia e le sue relazioni con il capitale, il rapporto tra natura, tecnologia ed evoluzione biologica, tra individuo e soggetto sociale, l’importanza del simbolico nella definizione culturale dei modelli, la responsabilità individuale e collettiva sui temi della maternità e della riproduzione sono solo alcuni degli ambiti di riflessione che potranno trovare stimoli innovativi dalla lettura del libro.

Stefania Doglioli, presidente del Centro Studi sul Pensiero Femminile, Torino e dell’Associazione XXD
 

 

 

 

Presentation of Contract Children in Skala Eressos

12th September at 18 http://www.womensfestival.eu/programme-2015.html Maria Sereti of the Lesbian Group Lesviki Omada Athina (http://www.loa.gr) introduced me, in the framework of the Women’s Festival 2015 audio

Non-monogamies and contemporary intimacies, conference in Lisbon

Conference website: https://nmciconference.wordpress.com/ Audio: https://www.dropbox.com/s/is36tdc17qgk5n6/danna%20poly%20lisboa.MP3?dl=0 My abstract: What is a family? Sexual and dependency ties in law and utopia The legal recognition of polyamorous relationships is proposed and debated (e.g. Aviram 2008, Stricherz 2013), opening up the issue of what should a legally recognized family […]