25 NOVEMBRE FLASH MOB “CONTRO L’INQUISIZIONE VOLUTA DAL GOVERNO COTA”

CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA. LIBERE DI SCEGLIERE!

Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, davanti al Palazzo della Regione, in piazza castello, alle ore 13:00, ci sarà un manifestazione di donne e di uomini che difendono la libera scelta.
Un fash mob contro tutte le forme di violenza sulle donne, anche quella delle istituzioni, anche quella delle ideologie.
Saremo in piazza castello per sensibilizzare e informare la cittadinanza rispetto alla delibera che prevede l’inserimento dei movimenti pro-life all’interno di consultori e ospedali e la proposta di legge n 160 del 14 settembre 2011 di smantellamento del servizio consultoriale.
Il servizio sanitario dovrebbe avere, come primo obiettivo, la tutela della nostra salute fisica e psichica e non il proselitismo o l’intimidazione.
Purtroppo, in questo sistema che sta pian piano regredendo,dobbiamo difenderci dalla violenza di queste riforme mirate ad assecondare le istanze di un “bacino di voti” anche a scapito della distruzione del servizio sanitario, anche a scapito della nostra salute.
Il nostro governo regionale ci considera inadeguate a decidere per noi stesse: donne che hanno bisogno di trovare la retta via con l’aiuto dei militanti pro-life, il nome “cool e d’avanguardia” del movimento anti-abortista.
Non ci lasceremo condannare. Spegneremo il rogo della nuova inquisizione.
25 novembre, contro ogni forma di violenza sulle donne: noi donne non abbiamo paura!

Collettivo AlterEva
www.altereva.org/it

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Intervista alle Shootin’ Stars

di Lucy Van Pelt
Le Shootin’ Stars sono un trio romano di polistrumentiste, alla continua ricerca di nuove sonorità, oltre i classici stereotipi musicali. Le tre sono riuscite a raggiungere un suono personale dall’impatto diretto, sostenuto da testi dal forte valore comunicativo. Il loro genere è definito spesso come avant-garde o dreamrock. Le Shootin’ Stars sono: Francesca Bottaro (batteria, sassofono contralto, clarinetto, piano, cori, glockenspiel), Giulia Bottaro (basso, flauto traverso, voce, piano, metronomo), Francesca Cricco (voce, chitarre, glockenspiel). Ora esce finalmente il primo album autoprodotto In the morning-In the dark.
Come vi siete incontrate e avete amalgamato e fuso le vostre tre sonorità?
Due sono nate sotto lo stesso tetto, una a pochi chilometri di distanza. Ci siamo conosciute sulle assi del palcoscenico, a un corso di teatro, e nel 2003 abbiamo deciso che la vita non aveva senso senza la musica e il cioccolato. Musicalmente abbiamo sempre viaggiato insieme, cosicché i nostri suoni si fondono in un processo naturalmente alchemico e telepatico che a volte sorprende anche noi; un giorno siamo arrivate alle prove ognuna con una nuova idea per un testo: tutt’e tre riguardavano la mantide religiosa.
Da dove deriva Il nome dal vostro gruppo?
Significa “stelle cadenti”, letteralmente vuol dire “sparanti”, ma c’è chi ha abbozzato la traduzione “sparando le stelle”, sgrammaticata e divertente (soprattutto se detta davanti a una piazza piena). Una signora ci ha anche fatto notare che “shooting” significa anche “bruciare, bruciare su una pira!”, in tono alquanto esaltato. Poi ci ricorda Il castello errante di Howl, onirico film d’animazione di Hayao Miyazaki. Quando l’abbiamo scelto c’era una canzone molto carina di un gruppo postpunk che diceva “se scavi bene, puoi trovare una stella cadente; se scavi bene dove nascono le fresie”. A noi piacciono sia le fresie sia scavare bene a fondo.
Dove immaginate si ascolti la vostra musica: in auto, sul letto, in palestra mentre si va di corsa, sul tappeto, come sottofondo a una cena?
Sul letto, sul divano, sul tappeto… Comodamente, magari ad occhi chiusi e con un buon stereo. O magari con una tazza di tè. Più di tutto ci piace ascoltarci alla radio! O meglio ancora in una colonna sonora di un film. Sì, ci piacerebbe.
Come maestri citate Tuxedomoon, P. J. Harvey, Radiohead, Beatles. Che altra musica ascoltate?
Laurie Anderson, Pink Floyd, Tom Waits, Brian Eno, David Sylvian… ma rischieremmo di non fermarci più. Più di tutto però ci sarebbe piaciuta una collaborazione con Grieg per il side A In the morninge Chopin per il side B In the dark.
È difficile essere una band femminile in Italia?
È difficile essere una band con una proposta nuova in Italia, soprattutto. Per il genere, vantaggi e svantaggi: il trio femminile può attirare ma per una donna è sempre un po’ più difficile andare avanti nell’arte. Il vantaggio principale è che la nostra musica non sarebbe questa se non fossimo donne, anche un po’ introspettive, e questo
è impagabile per noi.
Com’è nato In the morning – in the dark? Quanto ci avete impiegato a scriverlo e registrarlo?
In the morning – In the darkè nato per parto gemellare dopo nove mesi tra incisioni, foto, grafica, missaggio e quant’altro. Tuttavia le canzoni hanno una storia che parte bene o male dal 2005, per cui si può dire che è un lavoro di quasi sei anni. Così abbiamo dato il tempo ai Radiohead di uscire insieme a noi con un singolo, Lotus Flower, che ha la stessa linea di basso della nostra The Second Coming!
Avete avuto la possibilità di suonare all’estero e in particolare a Londra. Come reagisce il pubblico all’estero nei confronti della vostra musica?
Intanto reagisce ai testi, alle citazioni, ed è una bella emozione. Poi ci hanno considerate comunque come una proposta nuova. Avant-gardeanche in Inghilterra… non male! E ci hanno proposto altre date… ma l’università italiana attendeva, e dato che potrebbero rimanere pochi anni di vita alle nostre università pubbliche abbiamo pensato di sbrigarci.
Quali sono (se ci sono) i vantaggi e gli svantaggi di essere un gruppo indipendente e autoprodotto?
L’indipendenza è un valore primario nell’arte. Una volta acquistata deve esserci proprio un bel motivo per abbandonarla. Si vedrà! Ci dicono che il nostro disco non sembra autoprodotto, certo è molto curato, anche nella grafica, nel booklet, in ogni particolare. Una cura tutta autoprodotta, in realtà. Certo mancano la pubblicità, i passaggi obbligati alle radio, su Mtv, ma poi ci sono gli appassionati di musica indipendente, Cd Baby, iTunes e Amazon (da cui si può scaricare l’album), i blog, le riviste come la vostra che scavano, cercano e magari si affezionano realmente.
Myspace
Soundcloud
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Convegno a Milano 19.11.11

  MADRI SENZA TEMPO?
Dialogo tra generazioni

    Milano, 19 novembre 2011

9.30-18.30 Circolo De Amicis
Via De Amicis, 17

    Qui il programma

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No al movimento per la vita dentro i consultori

Siamo donne, ragazze, studentesse, precarie, disoccupate, provenienti da differenti città, appartenenti a collettivi di genere e percorsi di autodeterminazione. Da tempo siamo impegnate nelle nostre regioni a contrastare quelle politiche sociosanitarie che minano, seppur in modi differenti, l’autodeterminazione delle donne in tema di scelta di maternità; in particolare l’introduzione del volontariato pro vita nei consultori e la privatizzazione dei servizi sanitari che si accompagnano a quella capillare diffusione dell’obiezione di coscienza come vero e proprio dispositivo per normare le nostre condotte e sessualità. Il Feminist Blog Camp è stata per noi occasione di incontro e condivisione. Un incontro dal quale non abbiamo potuto che trarre conferma all’idea che questi attacchi siano assolutamente trasversali e che le singole regioni rappresentino il laboratorio di un disegno più ampio, volto a generalizzare questo modello sociosanitario in tutta Italia.
La nostra risposta politica dunque non può che essere unitaria, intersecando i singoli percorsi di lotta regionali: quelli relativi alle normative sui consultori, all’iter della pillola RU486 e quello dell’interruzione volontaria di gravidanza, contro l’introduzione del movimento per la vita nei consultori, al quale ribadiamo che non daremo alcuno spazio. Intendiamo dunque coordinarci su due livelli, uno informativo rispetto alle condizioni delle singole regioni, l’altro volto a individuare una linea comune di contrasto verso quanto sta accadendo.
Vogliamo perciò costruire delle tappe di confluenza delle rispettive lotte nei nostri luoghi di battaglia, nelle scuole, nelle università, nei consultori, per dare vita ad una rete, nella speranza che il percorso intrapreso conduca ad un momento di confronto e lotta unitario.

Nessuno spazio al movimento per la vita in ospedali, consultori e scuole!
Fuori gli obiettori dalle nostre vite!

Firmato:
Assemblea plenaria Feminist Blog Camp
Laboratorio Sguardi sui Generis – Torino
Le Ribellule – Roma
Mujeres Libres – Bologna
Consultoria Autogestita – Milano
Assemblea Le De’Genere – Terni
Femminismo a Sud
xxd – rivista di varia donnità
Vengoprima! – Venezia
Frequenze di genere – Bologna
Femminile Plurale
Un altro genere di comunicazione
Collettivo LeGrif – Pisa
Comitato Donne 13 Febbraio – Pisa
women.it/Orlando

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Lingua madre

Edizioni SEB27
Torino, via Accademia Albertina 21c

INCONTRI CON LE AUTRICI DI
LINGUA MADRE
Mercoledì, 16 novembre 2011 – ore 18,30
TRACCE D’AFRICA
Mercoledì, 30 novembre 2011 – ore 18,30
VOCI DALL’AMERICA LATINA
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La normalità della violenza maschile

Incontro al feminist blog camp con Michele Poli e Daniela Danna. Grazie alle decine di partecipanti, in particolare per i contributi alla discussione

Ascolta o scarica l’audio del seminario

 

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È uscito il nuovo XXD

Scarica qui il n. 12 della rivista di varia donnità

xxd12

FEMMINIST BLOG CAMP
Più siamo e più ci colleghiamo – di Ornella Guzzetti
EDITORIALE
Enigmistica femminista – di Stefania Doglioli
MOVIMENTI
Ancora indignate – di Daniela Danna, foto Karolina Mosiej
MARGINALITÀ
Senza tetto né legge – di Veruska Sabucco
Ritratto di Signora / The Portrait of a Lady – di Francesca Baccani, Kei Nagayoshi, foto di Kei Nagayoshi
TEATRO
Giovanna Marini e il punto di vista dei serpenti – di Isabel
DIRITTI
Cittadina anch’io – di Daniela Danna

DALLA CRUNA DELLAGO di Michele Poli
L’epica del fuorilegge
CI GIRANO LE OVAIE di Daniela Danna
Il problema demografico
POST PORNO di Slavina
Gender troubles, pornografia trans e intersex
IN MEDIA STAT VIRTUS di Madame Corbeau
L’incredibile leggerezza del genere
NAVIGARE DA PIRATE di Laura Mango
Oceani di carta
ISTANTANEE MUSICALI di Lucy Van Pelt
Intervista alle Shootin’ Stars
TWEET INVADERS di Donasonica
#1
TRE CIVETTE di Alessia Muroni
Artemisia o della memoria tradita
SESSO GLOBALE di Isabel
(ADN) (S) (I) (UA)
UNA DONNA AL MESE

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Inizia il conto alla rovescia

Feminist Blog Camp: video!

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15 OTTOBRE 2011 – INDIGNATE SIAMO!

Vignetta di Val


Appello per uno spezzone putatransfemministaqueer nella manifestazione del 15 ottobre

“Veniamo dal femminismo radicale, siamo le lesbiche, le prostitute, l* trans, le immigrate, le sfortunate, le eterodissidenti… siamo la rabbia della rivoluzione femminista e vogliamo mostrare i denti: uscire dagli uffici del “genere” e delle politiche corrette e che il nostro desiderio ci guidi, sempre politicamente scorrette, sempre disturbando, ripensando e risignificando le nostre mutazioni.
Ormai non vale niente essere solo donne. Il soggetto politico femminista “donne” ci è ormai troppo stretto, ed è escludente in se stesso – lascia fuori le lesbiche, l* trans, le prostitute, quelle col velo, quelle che guadagnano poco e non vanno all’università, quelle che gridano, le clandestine, le frocie…”^^^

Siamo stanche di essere carine e comprensive, di stare a casa, di fare lavori di merda, di chiedere il permesso, di sorridere, di avere stile, di farci toccare il culo…

Per troppi anni abbiamo chiesto un cambiamento sociale e istituzionale, l’uguaglianza e i diritti civili come donne e come lesbiche, gay, trans. Ci hanno risposto che i tempi non erano maturi, che sua santità non era pront*, oppure che qualche concessione poteva essere fatta, per le italiane, purché ci prestassimo al gioco delle retoriche e delle politiche nazionaliste, razziste, securitarie, normalizzanti. Purché ci prestassimo a dire che il pericolo per le donne e per le frocie sono gli immigrati. Purché dimostrassimo di essere donne e omosessuali per bene.

Di fronte all’esplodere sulla scena pubblica di scandali sessuali che hanno reso evidente la contraddizione di genere, ci siamo dette: se non ora, quando? Ma non era ancora il momento per poter rigettare in blocco il capitalismo pedo-pornografico-
farmacologico che produce e regola questo regime di sessualità.

Oggi, di fronte alla crisi che investe, oltre alle nostre vite, la sovranità statuale, la rappresentanza, le forme della politica, è venuto il momento di agire pratiche comuni a partire dalla complessità e dalla molteplicità delle nostre collocazioni e situazioni, e di convergere verso le lotte precarie per il reddito e per il diritto all’insolvenza.

E’ venuto il momento di portare dentro di esse la critica all’eterosessualità obbligatoria e alla violenza maschile, la ricerca di immaginari postpornografici e di pratiche contrasessuali, per produrre localmente momenti in cui saltino simultaneamente tutte le stratificazioni del biopotere e del potere. Il neoliberismo è intrecciato al biopotere e i nostri corpi, le nostre storie, e le convergenze e alleanze che costruiamo, sono le pratiche che possono sovvertirlo.

A partire dalla giornata di mobilitazione internazionale del 15 ottobre, che vedrà in piazza contro la crisi e la precarietà student*, lavorat*, immigrat*, scenderemo in lotta per le nostre condizioni di vita materiali.

Il soggetto precar* non è una figura astratta della produzione postfordista: è un corpo parlante che comincia a esigere il suo “habeas corpus”.
Sappiamo di cosa parliamo quando nominiamo la ricattabilità politica, sociale e sessuale sul luogo di lavoro; conosciamo bene lo sfruttamento del corpo, dell’affettività, della capacità di relazione 24 ore su 24. Lo sappiamo come donne, gay, lesbiche, trans, queer, da sempre, da molto prima che diventasse una condizione generalizzata.

Il 15 non è che un passaggio: costruiremo uno spezzone che dia visibilità alla presenza inter-trans/lesbo/femminista/queer, in cui ci sia spazio per le pratiche anche diverse che ci caratterizzano.
Vogliamo uno sciopero precario in cui bloccare, assieme ai flussi materiali e immateriali della produzione, anche i flussi di desiderio sostenuti dal capitale, per fare irrompere uno spazio pubblico di riappropriazione dei corpi e dei piaceri, di relazioni e affettività altre.

“Siamo una realtà, operiamo un diverse città e contesti, siamo conness*, stiamo generando alleanze e strutture proprie: non ci farete tacere mai più.”^^^

^^^ dal Manifesto per un’insurrezione PutaLesboNeraTransFemminista

Appuntamento sabato 15 alle 13.30 in Piazza Esedra@Roma
Per adesioni, prenotazione bus o comunicare altri spezzoni queer: infosmaschieramenti@inventati.org
Partenze pullman da Bologna: appuntamento ore 5.30 in autostazione, partenza ore 6.00!

antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti

Frangette estreme

Fuoricampo Lesbian Group

MIT Movimento Identità Transessuali

Sexyshock

Circolo PINK Verona

Maschile Plurale (aderisce con suo documento)

Valentina Vandilli

Etichette Stupide

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A Torino il Feminist Blog Camp (28-30 ottobre)

A Torino, presso l’Askatasuna, il 28/29/30 ottobre potrete partecipare al Feminist Blog Camp. Una tre giorni di condivisione, seminari, workshop, proiezioni, dibattiti, mus ica, arte, spettacoli, reading, cultura, di info tecniche, confronti sul desiderio e la sessualità, precarietà, migranti e molto altro.
L’iniziativa è totalmente autofinanziata e sarà realizzata dalle e dai partecipanti all’insegna dell’autogestione. Potrete trovare da dormire presso l’ in modo assolutamente gratuito (portate un sacco a pelo) e potrete contribuire o fruire della cucina organizzata dalle e dagli stess* partecipanti. Il Feminist Blog Camp è un evento che nasce dall’idea di blogger femministe e blogger disertori (del patriarcato) che costituiscono già una rete di attivismo antisessista nel web. E’ aperto a tutti e tutte, anche a chi non ha un blog. Il Feminist Blog Camp è immaginato, costruito, programmato in un confronto aperto e partecipativo attraverso l’uso di una mailing list di coordinamento delle e dei blogger. Coinvolge tante persone tutte egualmente meritevoli di aver assolto la funzione di aver determinato stimoli culturali contro la cultura sessista e autoritaria che costringe in più modi i corpi delle donne e quelli degli uomini che non vogliono assolvere ai ruoli imposti.

Venerdi 28 la festa Balla con XXD!
La rivista di varia donnità festeggia il suo primo compleanno con un reading del Manifesto delle donne metafemminili, l’incontro con le redattrici e il dj set di Sisterhood is blooming (con la nostra donasonica).

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